Giro d’Italia 2024, ancora troppa neve e la Provincia dà parere negativo: lo Stelvio rischia di saltare, si sconfina in Svizzera? (aggiornato)

Sembra improbabile che il Giro d’Italia 2024 possa passare sullo Stelvio. Come dimostrano le varie immagini delle telecamere poste sulla salita, nonché di coloro che in questi giorni stanno provando a salire per verificare la situazione, c’è ancora troppa neve ai lati della strada che porta in cima. Una situazione che ha portato l’Ufficio Strade e l’Ufficio Valanghe della Provincia a dare parere negativo. A questo punto tocca agli organizzatori decidere se cambiare percorso per la tappa del 21 maggio, che ormai si fa sempre più vicino.

Nonostante le pulizie dei giorni scorsi, la Corsa Rosa rischia dunque di perdere la sua Cima Coppi,. Con partenza da Livigno e arrivo a Santa Cristina in Val Gardena, la sedicesima tappa potrebbe a questo punto subire un cambio di percorso che rischia di snaturarla inevitabilmente, anche se ovviamente le salite non mancano nell’area. Purtroppo, malgrado i lavoro effettuati in questi giorni “i pendii sono carichi di neve e con le alte temperature il rischio di valanghe è elevato”, come riporta la sede Rai locale.

La decisione comunque resta ad RCS Sport, che nei prossimi giorno, dopo aver valutato eventuali modifiche del meteo e delle temperature, dovrà necessariamente dare comunicazione del proprio intento. Forse potrebbe esserci un nuovo sopralluogo, ma al momento la situazione sembra decisamente infausta per poter sperare di salire in cima.

“Sullo Stelvio il pericolo valanghe è troppo elevato. Il problema non è la strada, ma lo sono i pendii sovrastanti che sono ancora pieni di neve e con le temperature elevate di questi giorni si possono verificare distacchi spontanei”, racconta Olaf Reinstadler, presidente della locale commissione valanghe a Repubblica, spiegado che il possibile percorso alternativo vedrebbe la corsa passare dall’Umbrailpass (nuova Cima Coppi con i suoi 2503 metri), per poi scendere verso la Val Monastero, in Svizzera, e rientrare in Italia dal Passo Tubre, dal quale si entra in Val Venosta. A quel punto la tappa rientrerebbe sul percorso originario a Spondigna.

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